Dieci anni di Manifattura Sigaro Toscano
Leggiamo sui giornali che l’ultimo sigaro Toscano immesso sul mercato, il Toscano Stilnovo, é nato per celebrare il decennale delle Manifatture Sigaro Toscano.
Giá, son passati ormai dieci anni…
Era la primavera del 2006 e qui a Torino la cittá era ancora in fermento per le olimpiadi invernali, da poco terminate. In quei giorni fu ufficializzata la notizia: la SECI Holding, del Gruppo Maccaferri, avrebbe acquistato da BAT Italia il Sigaro Toscano. Appena due anni prima, nel 2004, la multinazionale inglese aveva acquisito l’Ente Tabacchi Italiani (E.T.I.), azienda a partecipazione pubblica sorta nel 1999 sulle ceneri dei vecchi Monopoli di Stato. La notizia del ritorno del sigaro toscano in mani italiane suscitó allora entusiasmo in noi fumatori: oggi, proprio in quanto fumatori, vogliamo riflettere sul decennio trascorso.
Che ne é stato del sigaro toscano?
Ebbene, dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Maccaferri, le neonate Manifatture Sigaro Toscano S.p.a. hanno dato il via a un’importante operazione di restyling grafico ai pacchetti, ma soprattutto hanno fatto in modo di svecchiare l’immagine del toscano presso l’opinione pubblica, conquistando cosí nuovi estimatori. Fino ad allora, comunque la si voglia vedere, il nostro sigaro era considerato una sorta di relitto di epoche passate, quasi travolto dall’affermarsi delle sigarette. Le operazioni di comunicazione messe in atto da M.S.T., la creazione del club Amici del Toscano, la diffusione della rivista ad esso collegata, ecc. hanno senz’altro contribuito a diffondere la cultura del sigaro in Italia. Come abbiamo avuto modo di scrivere altrove, prima di allora il toscano era un prodotto che, certamente, aveva una buona schiera di estimatori, ma non incontrava i favori di tanti amanti del tabacco come oggi. Questa operazione di svecchiamento, iniziata dieci anni fa e non ancora conclusa, é certamente il piú importante contributo di M.S.T. alla causa del nostro sigaro nazionale. Dal punto di vista del fumatore, i primi anni di gestione M.S.T. sono stati senza dubbio anni felici: il restyling ha recato con sé un certo miglioramento qualitativo dei prodotti, oltre a una ventata di novitá. Il sottoscritto, ad esempio, ricorda che, nel 2007, l’uscita della Toscano Collezione portó all’attenzione del pubblico un nuovo sigaro, il Toscano 1492 Anno Domini. Del tutto diverso da quello odierno, quel sigaro rimase a lungo tra i miei preferiti: per un motivo incomprensibile, peró, era disponibile solo a San Marino e nei Duty Free e per procurarmelo ho costretto a deviazioni improbabili tutti i malcapitati che facevano l’errore di parlarmi di una futura vacanza in centro Italia.
Mano a mano che la diffusione dei Toscano e le vendite crescevano, peró, la qualitá dei prodotti andava scemando. Nel 2010, come giá raccontato altrove, il sottoscritto ha smesso di acquistarne, dedicandosi solo alla pipa. E come me molti altri.
Da lí in poi, la strategia commerciale di M.S.T. si é fatta ancora piú aggressiva: dopo il Toscano Originale 150, l’ultima Edizione Limitata davvero di qualitá immessa sul mercato, le uscite one off si sono fatte sempre piú frequenti e meno interessanti. Nel frattempo, i Toscano delle linee classiche soffrivano, deludendo sempre piú i vecchi fumatori: in compenso, il consumo cresceva tra i giovani che andavano a ingrossare le fila degli appassionati.
Il grande lavoro di comunicazione messo in campo da M.S.T., unitamente al progressivo declino qualitativo dei Toscano, ha peró finito col creare lo spazio per nuove realtá produttive: giá prima del 2010 era nata Amazon Cigars & Tobacco, che produce in Perú sigari di kentucky fatti a mano; in seguito, nel 2013, é nato il Moderno Opificio del Sigaro Italiano (M.O.S.I.), che ha reclutato Domenico Napoletano, blender storico di Monopoli, E.T.I. e della stessa M.S.T.; nel 2015, infine, sono arrivati sul mercato i sigari premium della Compagnia Toscana Sigari di Gabriele Zippilli, i Mastro Tornabuoni.
Tuttavia, ora non vogliamo parlare di queste nuove realtá del sigaro di kentucky, né di Nostrano del Brenta, apparso nel 2012, bensí riflettere su questo decennale. Ebbene, a questo proposito ci chiediamo: non sono forse proprio queste nuove aziende il frutto piú importante di questo decennio di storia del tabacco in Italia?
Concludiamo questo scritto con una domanda aperta, una scelta che potrá apparire deludente e scontata, ma, francamente, crediamo spetti al singolo fumatore rispondere.
Pur sapendo che, rispetto ai due secoli di storia del sigaro toscano, questi pochi anni non sono che un breve periodo, riteniamo siano stati dei piú vivaci e fecondi: il fumatore, infatti, non ha mai avuto prima tanta scelta, nel bene e nel male.