Oggi parliamo di una realtà italiana – l’unica che produce whisky in Italia – nata nel 2010 dall’idea di Albrecht Ebensperger, costruttore edile, ma con uno spirito imprenditoriale fuori dal comune.
L’idea della famiglia Ebensperger era di creare un distillato nel “granaio del Tirolo”, così costruirono la loro distilleria a Glorenza, in Alta Val Venosta, vicino al Massiccio dell’Ortler. Già nel Medioevo, la Val Venosta era famosa per i suoi tipi di segale nostrani, e la distilleria utilizza solo ed esclusivamente segale nostrano, che conferisce un carattere unico e particolare. Invece il nome della distilleria deriva da Rio Puni, che scorre in Alta Val Venosta. Questo è un omaggio alle distillerie scozzesi che usano nomi gaelici per i loro marchi.
Nel 2012 Puni inizia la produzione e nel 2015 è stato imbottigliato il primo whisky italiano.
Questa distilleria utilizza, per invecchiare il whisky, botti di marsala vergine, botti di Islay e botti di pinot nero
Adesso andiamo ad analizzare il whisky Alba.
Alba, a parte il significato in italiano, è anche il vecchio nome gaelico della Scozia, è stato invecchiato per tre anni in pregiati botti di Marsala dalla Sicilia e affinato in botti provenienti dalla Isle of Islay.
Alba è una combinazione armoniosa di sapori ricchi e fruttati e del distintivo carattere fumoso dell’isola scozzese.
Al naso abbiamo un sentore di miele al limone e vaniglia e torba, all’assaggio spicca un sapore vinoso dato dall’invecchiamento di 3 anni in botti di marsala vergine con presenza di frutta scura.
Il finale è dolce con sentori di pera, caramello al burro e chiodi di garofano.
Sigari consigliati per l’abbinamento:
Ambasciator Italico Superiore Riserva
Nostrano del Brenta Il Benedettino
Tornabuoni Orciolo