Il lento svapo e la cultura del tabacco liquido
Parte II
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L’atomizzatore è il componente cruciale di ogni PV, viene avvitato nel foro del corpo batteria ed in esso si trova la resistenza che scaldandosi vaporizzerà il liquido, ed il liquido stesso, solitamente contenuto in un serbatoio più o meno capiente. La geometria della camera di vaporizzazione, il flusso dell’aria, la dimensione dell’atomizzatore e i materiali con cui è costruito sono tutti elementi che andranno pesantemente ad influenzare la resa aromatica dell’atomizzatore stesso e lo renderanno più o meno adatto a determinate tipologie di svapo e a determinati liquidi. Gli atomizzatori si dividono in due macrocategorie in base al tiraggio, esistono atomizzatori per tiro polmonare, ovvero dove lo svapatore aspira direttamente con i polmoni, e atomizzatori per il tiro di guancia, dove il vapore viene prima tirato in bocca e poi aspirato nei polmoni, simulando così il classico tiro della sigaretta o, se non aspirato, del sigaro o della pipa. Vi sono inoltre differenti categorie in base al funzionamento che ora andremo a vedere:
- Atomizzatori a testine: Gli atomizzatori a testine sono la variante più pratica ed economica, ma anche quella meno soddisfacente in termini di resa aromatica e versatilità. Negli atomizzatori a testine, infatti, la resistenza viene confezionata già pronta e completa di cotone dall’azienda produttrice e venduta sotto forma di testina da inserire a incastro o a vite nel corpo dell’atomizzatore. Questo naturalmente semplifica di molto l’utilizzo del sistema, ma sacrifica la versatilità e la qualità complessiva dell’atomizzatore.
- Atomizzatori rigenerabili: In questa grande categoria rientrano tutti quegli atomizzatori in cui la resistenza viene prodotta dall’utilizzatore stesso, solitamente attraverso degli avvolgimenti a spirale di un filo metallico opportuno, e in seguito montata tramite viti sul corpo dell’atomizzatore e completata con il materiale vettore del liquido (cotone o mesh). Questi atomizzatori hanno il vantaggio di una versatilità pressoché illimitata e, nei pezzi di alta qualità, di una resa aromatica eccezionale. Gli atomizzatori rigenerabili si dividono a loro volta in varie sottocategorie a seconda dell’approvvigionamento di liquido.
RDA: Gli RDA, sigla che sta per Rebuildable Dripping Atomizer, sono i cosiddetti Dripper, ovvero atomizzatori rigenerabili privi di qualsivoglia serbatoio e dove il liquido viene colato (drippato in gergo) dall’utilizzatore direttamente sul cotone a contatto con la resistenza. Pur mancando sicuramente in praticità questi atomizzatori hanno il vantaggio di possedere camere di vaporizzazione molto basse e un bocchino (drip tip) molto vicino al punto di evaporazione del liquido, incrementando così la resa aromatica finale.
RTA: Rebuildable Tank Atomizer, questi atomizzatori possiedono un serbatoio di liquido che sta sopra e intorno alla camera di vaporizzazione, e che alimenta il cotone attraverso opportune feritoie o gocciolatori. Sono la tipologia più comune di atomizzatori rigenerabili e hanno il vantaggio del serbatoio che garantisce una certa autonomia di liquido. Le prestazioni aromatiche nei modelli più prestigiosi sono notevolissime, grazie anche a particolari studi nelle geometrie delle camere e ai flussi d’aria.
RDTA: Rebuildable Dripping Tank Atomizer. Questa categoria porta in campo i vantaggi dei dripper unendoli però all’autonomia di un tank. In questo caso infatti il serbatoio non si trova sopra, bensì sotto il deck dell’atomizzatore, e il liquido viene condotto verso l’alto per capillarità da cavi d’acciaio o piccoli tubetti. Questo permette di avere la camera bassa rispetto al punto di evaporazione del liquido, mantenendo al contempo l’autonomia garantita da un serbatoio.
BF: Da utilizzare esclusivamente su box bottom feeder, questi atomizzatori di tipologia RDA o RDTA possiedono un foro nel pin centrale che permette al liquido nella boccetta della box di risalire e bagnare il cotone o defluire all’interno del serbatoio. Questo sistema garantisce un’autonomia impareggiabile dagli altri atomizzatori, al prezzo di una maggior complessità e una minor versatilità dovuta al connubio obbligatorio tra box e atomizzatore.
GENESIS: Gli atomizzatori di tipologia Genesis risalgono al periodo d’oro dello svapo e rappresentano il massimo livello tecnico di sviluppo degli atomizzatori. Di tipologia RDTA o RDA i Genesis sfruttano come mezzo per veicolare il liquido non il cotone, bensì un rotolino di mesh, una finissima maglia metallica che permette di ottenere rese aromatiche estremamente pulite e dettagliate. I genesis richiedono tuttavia una ripida curva d’apprendimento per rigenerarli a dovere, in quanto la mesh deve prima subire processi di passivazione elettrica e risulta estremamente sensibile durante la lavorazione. La mesh non permette errori, e solo una rigenerazione assolutamente perfetta garantirà i risultati sperati. Questo tipo di atomizzatori è ormai caduto quasi totalmente in disuso e viene mantenuto da una ristretta nicchia di appassionati, ma rimane tuttora il sistema migliore a livello di resa aromatica.
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