Motzek (TAK). Il blending visionario di Kiel
Pur fumando la pipa da parecchi anni, non avevo mai assaggiato alcun tabacco marchiato Motzek e ho rimediato solo di recente.
Per me, appassionato di blending, questi prodotti sono stati una bella scoperta visto che Thomas Darasz è senza dubbio un miscelatore visionario e d’avanguardia, per così dire. Sulla carta, molte delle sue creazioni sembrano assurde: cosa pensare, ad esempio, di un blend di Latakia (65%), Orientali e Perique? Ebbene, fumando il Kieler Förde (che ha questa composizione) si aprono nuove prospettive, giacché, oltre che appagante, si rivela essere un tabacco assolutamente equilibrato. In fin dei conti, le regole esistono per orientarci, ma soprattutto per essere disattese. In questo contributo parlerò dunque di questa piccola manifattura tedesca, partendo con un po’ di storia.
Herbert Motzek fondò la sua manifattura (la più piccola del paese ancora in attività) nel 1975 a Kiel, nel nord della Germania, quasi in Danimarca.
Fino al 2015, il catalogo Motzek contava una ventina di miscele, oltre a due edizioni limitate che escono in occasione del Kieler Woche (una regata di imbarcazioni storiche) e per Natale.
Herbert ha sempre impiegato materie prime di qualità e, soprattutto, adottato una lavorazione manuale e il più naturale possibile: a tutt’oggi, i Motzek non contengono antimicotici chimici né conservanti, ma vengono addizionati solamente con prodotti naturali come rum, miele, aceto e simili.
Nel 2015, dopo quarant’anni di attività, Herbert ha deciso di passare la mano a Thomas Darasz, un giovane pipemaker con la passione per il blending: è nata così così Motzek TAK (Tabak aus Kiel). Thomas ha iniziato questa avventura dapprima affiancandosi allo stesso Herbert, mantenendone standard e filosofia produttiva: ben presto, però, ha sentito il bisogno di ampliare gli orizzonti e ha arricchito la linea storica di altre miscele, lasciandosi andare alla creatività in modo realmente fecondo.
Ai blend di tipologie classiche (English, Scottish, Danesi, aromatizzati, ecc.) formulati a suo tempo da Herbert, si sono così affiancate miscele sempre più particolari e accattivanti, molto spesso lavorate a pressione (cake, twist, ecc.).
Proprio queste novità sono, a mio modo di vedere, il fiore all’occhiello dell’azienda: ispirate, a tratti visionarie e senza omologhi sul mercato. Il catalogo della TAK, con un’ottantina di referenze, è ora in grado di soddisfare tanto il fumatore che predilige le miscele naturali quanto il fumatore di aromatizzati, ma anche il cliente più esigente e incline alle sperimentazioni, alla ricerca di un tabacco particolare.
Al momento, grazie a un amico viaggiatore, ho avuto modo di fumare quattro di questi tabacchi che mi piace definire visionari: il già citato Kieler Förde, il Dark Side Alpha (Latakia al 50%, Virginia/Orientali, Black Cavendish/Perique), l’Herbert Motzek (Latakia al 50%, Kentucky, Orientali e Perique) e il Black Twist (uno straordinario twist di Kentucky, Latakia e Perique).
Ne parlerò presto, ma posso senz’altro anticipare che sono a dir poco sorprendenti. Spero di potermene presto procurare altri, a partire dal Micha’s Cake (un pressato navy di Virginia Bright, Red e Fire-Cured, arricchito da rum Barbados 15 YO) e dal Burley Cake (Burley, Virginia e Kentucky).