“Storia del Sigaro” di Luigi Ferri
Una pietra miliare
Nell’era del Web, il modo più semplice e rapido per reperire informazioni è senza dubbio chiedere a Google: nel giro di pochi secondi si possono trovare le risposte alle proprie domande e finire col porsene delle altre, magari stimolati dai botta e risposta degli appassionati che dedicano parte del loro tempo a confrontarsi sui vari gruppi di discussione. Se questo è vero un po’ per tutti i campi d’interesse, lo è ancora di più per quanto concerne il tabacco, dato che le pubblicazioni serie e aggiornate sono sempre più rare. Sfortunatamente, le informazioni che il fumatore accorto può reperire in rete sono il più delle volte superficiali, parziali o del tutto errate. Noi di GustoTabacco e altri appassionati, in Italia e all’estero, cerchiamo di fare cultura come meglio possiamo, facendo ricerca, viaggiando e avvalendoci della collaborazione di esperti del settore e operatori, ma il campo di studi è vasto e le fonti scarse. Il sottoscritto ha una formazione storicista e sa bene che molto spesso è difficile ricostruire in modo approfondito le vicende che hanno portato alla diffusione delle nostre foglie preferite e che lo è ancor di più reperire informazioni di carattere tecnico: rintracciare fonti che trattino del tabacco in modo organico, poi, è quasi impossibile. Negli anni, sono stati pubblicati alcuni testi fondamentali (penso ai libri divulgativi di Bozzini, Ramazzotti, Kiernan e altri, agli studi di Dundardale, Comes e Goodspeed e via discorrendo), ma purtroppo alcuni sono ormai datati e altri difficilmente reperibili e mai ristampati. Il testo di cui parleremo in questo articolo va a inserirsi di diritto in questo novero, ma ha il pregio di essere stato pubblicato circa un anno fa: parliamo di Storia del Sigaro, di Luigi Ferri (ed. Odoya).
Ferri è una personalità molto nota nel settore del tabacco: di professione consulente di management, è uno dei più autorevoli e appassionati esperti di sigari, in Italia e in tutto il mondo. La sua ultima fatica, data alle stampe nel 2015, costituisce a tutti gli effetti una pietra miliare nel panorama degli studi sul tabacco. Si tratta di un volume poderoso di oltre seicento pagine che ripercorre in modo completo, piacevole e realmente interessante tutta la storia delle Nicotiane, a partire dalla loro scoperta nel Nuovo Mondo ai giorni nostri. Ma Storia del Sigaro è più di questo: è, infatti, un’opera che coniuga la completezza storica con notevoli contenuti teorici: lungi dal seguire semplicemente le vicende della diffusione del tabacco, si rivela una sterminata miniera di informazioni botaniche, commerciali e persino antropologiche. Come ben sa chi è avvezzo alla scrittura accademica, una delle maggiori difficoltà dell’approcciarsi a simili imprese è quella di sistematizzare in modo chiaro e rendere ben fruibili le informazioni, soprattutto quando il campo è così vasto. Si rischia di risultare verbosi e di stendere elenchi di nozioni difficilmente digeribili persino per gli addetti ai lavori. Ebbene, Ferri ci fornisce invece uno studio di alto spessore teorico che è al contempo divulgativo, piacevole a leggersi e realmente istruttivo.
In questo libro c’è praticamente tutto: leggendolo si può soddisfare qualunque curiosità legata al mondo del sigaro, dalle modalità di lavorazione alla botanica, dalle varietà adoperate alle marche in commercio. Questa è insomma un’opera riuscita anche perchè è strutturata in modo ineccepibile.
Nei primi tre capitoli viene narrata (è proprio questo il verbo giusto) la storia della diffusione delle Nicotiane e sono descritte in modo semplice, ma esaustivo, la botanica e le tecniche di lavorazione. Una volta introdotta in modo completo la materia, Ferri procede con un impressionante excursus geografico e storico di tutte le aree di produzione dei sigari premium nel mondo: si va da Cuba all’Indonesia, dalla Repubblica Dominicana al Nicaragua, passando per l’Honduras, gli Stati Uniti e le Filippine, per poi giungere all’Italia. Per quanto concerne il nostro paese, troviamo interessantissima la parte storica, nella quale, ad esempio, vengono finalmente elencate e descritte le varietà storiche. In ogni capitolo, infine, troviamo un excursus tra i brand storici e attuali prodotti in ogni paese. Qua e là nel prosieguo della lettura, dietro al conoscitore si intravede l’uomo: le note e gli incisi personali arricchiscono il testo, laddove in altri libri di altri autori di riducono piuttosto a stucchevole protagonismo.
A completamento di questa opera monumentale, troviamo un apparato di note assolutamente adeguato e un indice analitico che agevola le future consultazioni: già, perchè questo è un testo che non verrà letto una sola volta, ma che ci ritroveremo in mano molto spesso, dato il suo valore enciclopedico. Storia del Sigaro è, insomma, un’opera imperdibile che tutti gli appassionati di tabacco dovrebbero non soltanto leggere, ma studiare, soprattutto nell’epoca di Google.
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