La Sacra Pipa è un libro scritto da J. Epes Brown, studioso americano che ha vissuto per alcuni anni con Alce Nero, uomo di medicina e di grande carisma per il popolo indiano Sioux.
Per me questo libro è stata una sorpresa, non sapevo cosa avrei letto tra quelle pagina prima di acquistarlo ma mai avrei immaginato di conoscere così tanta profondità dei nativi nord americani. Profondità religiosa al servizio e al rispetto della natura.
Sono stati dipinti erroneamente per troppi anni come popolazioni superstiziose, invece il loro pregare era un portare rispetto al Grande Spirito che riconoscevano in tutta la natura che li circondava.
Dimostravano di avere una conoscenza e percezione della realtà molto superiore della nostra.
Non ricercavano certo la ricchezza come la intendiamo noi, ma si offrivano con amore e a volte sacrificio a Wakan Tanka la divinità che tutto E’.
La storia della sacra pipa venne tramandata da Testa d’Alce, a tre uomini: di questi solo Alce Nero era ancora vivo, più che ottantenne, all’epoca in cui la storia venne trascritta. “Per volere di Wakan-Tanka, il Grande Spirito“, narra Alce Nero, “un animale si trasformò in una persona con due gambe per portare la sacra pipa alla sua gente“. La Donna-Bisonte Bianca, consegnandola ai progenitori, insegnò a usarla ritualmente. “Tutti i popoli e tutte le cose dell’Universo“, disse, “si uniscono a voi che fumate la pipa, tutti mandano le loro voci a Wakan-Tanka, il Grande Spirito. Quando pregherete con questa pipa pregherete per e con ogni cosa“.
Alce Nero rivela in questo libro i sette riti della sacra pipa che legano i Sioux al Grande Spirito.
Un libro non per tutti ma che aiuterebbe tutti a vivere con più rispetto la sacralità della vita.