È facile ricominciare a fumare. Se sai come farlo

Nelle librerie la riposta semiseria al metodo “Easyway” di Allen Carr

Per chi non ha mai smesso.

E non ci pensa neanche.

Per chi ha smesso,

ma ha ricominciato.

Per chi non fumerà più,

ma inizia a manifestare

segni di pazzia.

Per chi non ha mai iniziato,

ma mostra un po’ di pietà.”

È la dedica che si legge nella quarta di copertina del libro del giornalista, scrittore (e fumatore incallito) Giacomo Papi, “E’ facile ricominciare a fumare. Se sai come farlo”, uscito nelle librerie per i tipi di Einaudi: 135 pagine di sorrisi ma anche di riflessioni più profonde contro la paura che tutto, nel mondo esterno, sia un veleno, comprese le sigarette. Il libro di Papi è la risposta al volume uscito nel 1985 “E’ facile smettere di fumare se sai come farlo” dell’inglese Allen Carr, con al suo attivo traduzioni in oltre 40 lingue e decine di milioni di copie vendute nel mondo. Ideatore del metodo “Easyway”, Carr fu per più di trent’anni un accanito fumatore, arrivando a fumare anche 100 sigarette al giorno. Come la maggior parte dei fumatori aveva al suo attivo innumerevoli tentativi per smettere, tutti falliti, fino a quando, un pomeriggio del 1983, vi riuscì senza problemi. Questo suscitò la sua curiosità che, unita al suo spirito analitico, gli permise di capire come mai, in quella occasione, fosse stato così semplice. Nacque così il metodo “Easyway”, che nel giro di 25 anni si è trasformato in una vera e propria organizzazione con sedi in quattro continenti. Anche Papi ha tentato il metodo “Easyway”: ma ha ripreso a fumare, e in questo suo libro racconta la sua esperienza. Ha letto il libro di Carr e per sei mesi non ha toccato una “bionda”; era abbastanza felice di questo suo risultato ma, come si legge nella presentazione del libro “al tramonto si trasformava in Dracula”, così ha deciso di smetterla… e di ricominciare. Come Frankie Stoner, il personaggio citato nella prefazione, che dopo una vita da tre pacchetti al giorno l’aveva fatta finita con il fumo all’improvviso. “….Poi, una notte d’inverno, dopo vent’anni senza tabacco, Frankie Stoner scomparve nel nulla………la mattina dopo nello spiazzo davanti al bar trovarono una scritta… ..Diceva: ‘Vado a cercare un tabaccaio aperto. Scusatemi, Frankie”. In un’intervista rilasciata al “Sole 24 Ore” Papi ha parlato della sua volontà di spiegare, con ironia, come il rapporto dell’uomo con il fumo riguardi in realtà il suo rapporto con il tempo, con le malattie in generale e per finire con la morte, sottolineando anche come lo stesso grado di allarme che riguarda il fumo, non sia stato sollevato per tanti altri fenomeni ugualmente dannosi, come ad esempio l’alcol, l’inquinamento o le droghe.


Aneddoti e storie sul tabacco

Tanti, nel libro, gli aneddoti e gli excursus sulla storia del tabacco, così come è bene approfondito il legame tra il fumo e la cultura del Novecento. Si legge di Rodrigo de Jerez, che nel 1498 di ritorno dalle Americhe raccontò a Colombo l’uso dei nativi di arrotolare tabacco seccato in foglie di palma, accenderne un’estremità ed aspirare il fumo dall’altra. Rodrigo aveva provato ed era tornato in Spagna da fumatore ma, racconta Papi, “la visione del fumo che gli usciva dalla bocca e dalle narici gli valse, nel 1501, una segnalazione alla Santa Inquisizione che lo imprigionò per 7 anni. Quando uscì, fumare era diventato di moda”. E che dire della storia dell’anonimo artigliere egiziano che durante l’assedio di San Giovanni d’Acri del 1832, ebbe l’idea di riempire di tabacco i cilindri di carta per la polvere da sparo e provare a fumarli; “…E’ che in guerra – riflette Papi – anche allora si moriva e si uccideva, ma soprattutto si aspettava e, come ogni fumatore sa, attesa e fumo sono quasi sinonimi”. Fino ad arrivare a quel Novecento e alle sigarette, figlie di due aspetti caratterizzanti di quel secolo, la pubblicità e la fabbrica. “Le dita del Novecento sono tutte ingiallite, scrive Papi, chiedendosi anche se senza sigarette i giornalisti avrebbero scritto le stesse parole o raccontato la storia allo stesso modo, una domanda sulla cultura, la storia e lo sviluppo del Novecento che vale per scrittori, registi, politici, scienziati, industriali. “Il Novecento fu inaugurato fumando. Nel 1901, alla veglia per la morte della regina Vittoria, il figlio Edoardo VII abbandonò la sua notoria avversione per il tabacco entrando a Buckingham Palace con un sigaro in mano e annunciando ai presenti ‘Gentlemen, you may smoke’. Nei decenni a venire, per milioni di persone, la sigaretta diventò una specie di arto supplementare, una sorta di protesi sospesa tra indice e medio, pollice e indice, medio e anulare. …..”.

L’incoscienza di Zeno

Curioso e divertente il paragrafo dedicato all’”incoscienza di Zeno”, dove si racconta di uno Zeno Cosini al suo primo appuntamento con il centro di disintossicazione Easyway appena inaugurato a Trieste. Fiducioso in se stesso, sicuro di aver fumato per l’ultima volta, lo vediamo salire le scale per raggiungere lo studio… ma Zeno non entra, spiegando al meravigliato suo interlocutore di non aver più bisogno di lui, visto che ha già smesso di fumare durante il percorso verso Easyway. “…. Adoro decidere di smettere, mi sento così forte e così eroico….., ma per sentirmi in questo modo mi vedo costretto a ricominciare, altrimenti come farò a rendermi di nuovo degno di tanto amore da parte degli altri? Come farò a smettere di nuovo?..Se mi fa un forfait, la verrò a trovare ogni giorno, Dottore…Mi è piaciuto così tanto smettere quest’oggi che vorrei riprovare. Sarebbe delizioso farlo tutti i giorni grazie al metodo Easyway”.

Fonte: TuttoTabacco