Era da parecchio tempo che sognavo di passare una giornata intera da un artigiano di pipe, e finalmente questo piccolo sogno si è avverato.
La passione per la musica e per la moto hanno legato proprio una bella amicizia tra me e Bruto Sordini (Don Carlos), e ormai sono alcuni anni che ci sentiamo o ci incontriamo spesso per vari motivi.
Io lo invito spesso a sentire concerti o opere nei vari teatri, è una persona sempre super-entusiasta quando gli parli d’opera, soprattutto se è Verdi.
Ad agosto ho passato anche alcuni giorni di ferie con la mia ragazza proprio a Cagli in un agriturismo fantastico e abbiamo trascorso anche un pomeriggio e un pranzo insieme a Bruto, dove si è parlato un po’ di tutto. Gli ho raccontato che sono alcuni mesi che lavoro nel laboratorio di restauro di mio padre e tra una chiacchierata e un’altra… mi ha invitato a stare un po’ da lui in bottega per imparare a fare le pipe!
Fino alla fine dell’anno ci vedremo un po’ sporadicamente perchè tutti e due abbiamo già molti impegni, poi dal 2012 cercheremo di affrontare la cosa in maniera più professionale.
Comuque, tanto per iniziare, ieri ho passato un’intera giornata in laboratorio con lui!
10 ore molto intense!
Dopo il classico caffè e qualche discorso sul Don Pasquale di Donizetti abbiamo cominciato a lavorare. Bruto ha scelto per me un ciocco di radica da scarto, visto che devo imparare era inutile fare le prove su un buon pezzo di legno… scelto il ciocco, io ho deciso la forma, siamo partiti con un classico: Billiard!
Bruto mi ha fatto capire (spero di averlo capito…) come scegliere anche la direzione della fiamma, decidere il foro del fornello, misure, proporzioni, lunghezza bocchino, inclinazione con il foro del cannello, tutto insomma.
Questa direi che è la parte più semplice, poi è iniziata la fase più delicata, sgrossare il tutto e dargli una forma.
Mi ha detto più volte di andarci piano… mi ha dato la sua sedia, mi ha messo a disposizione tutti i suoi attrezzi e ho cominciato il lavoro. Mentre io sgrossavo, scartavetravo e limavo, lui continuava con i suoi lavori. Ogni tanto mi dava un’occhiata e strizzava gli occhi, diceva una battuta sulla forma a “salsiccia” che aveva la mia billiard e mi correggeva subito il taglio.
Fatto questo è arrivata la fame… aperitivo e tagliatelle a casa sua. La moglie, Rosaria, aveva preparato di tutto! E fortuna che non sapeva che stavo a pranzo… mi ha messo in difficoltà!
A me, proprio a me!!!
Affettatti misti, prosciutto spagnolo, focaccia, tagliatelle con i funghi porcini, salsicce, costine, patate arrosto, vino, tanto vino, caffè, cioccolata e grappa.
E fumata finale di pipa.
Alla fine del tour de force alimentare siamo tornati nel suo laboratorio ed ho continuato il lavoro della pipa nei dettagli, rendendola sempre più liscia e con una forma più decente.
Alla fine del lavoro a 4 mani ne è uscita proprio una bella pipa.
Spero che dalle immagini vi piaccia il mio primo lavoro. Mi piacerebbe leggere qualche vostro commento… siate gentili 🙂
In realtà in passato avevo provato a fare delle pipe ma le realizzavo molto “ad occhio”, mi mancava un maestro che mi insegnasse.
Fortuna che l’ho trovato in Bruto.