Simpatico dialogo tra un appassionato e un purista
Da quando siamo andati on-line con questo sito, abbiamo avuto sempre belle sorprese, numero di visite che crescono, rapporti con produttori di pipa molto interessanti, tabaccherie “vivaci” nella loro attività, bellissime cene con degustazioni di sigari a tema…
Poi ci sono alcuni nostri “seguaci lettori” che partecipano in maniera molto attiva come Enrico Memmoli, che questa estate ci ha inviato una storia bellissima che vi invito ancora a leggere.
Purtroppo ancora non lo conosco di persona, ma ci siamo scambiati delle e-mail dove ho capito che deve essere un grandissimo appassionato e conoscitore di sigari.
Vi pubblico un nostro stralcio di comunicazioni per farvi capire quanta sensibilità ha nei confronti del tabacco!
Io non riesco a fare di meglio!
Memmoli: Gentile Sig.Vallesi, seguo sempre con molto interesse il vostro bellissimo sito GustoTabacco, veramente unico nel format, completo piacevole ed immediato come nessun altro in Italia. Avrei però un piccolo, ma importante appunto: nell’articolo sui sigari Sancho Panza leggo sono considerati come sigari medio-forti.
Sono leggeri anche se si prestano a lungo invecchiamento, fino a 10 anni per il Sancho (Gran Corona ora cancellato dal vitolario) e il Belicoso è il più leggero e floreale della produzione cubana, un po’ più corposo il non plus ultra, leggero anche l’aromatico Molinos. Sono piccole cose che però fanno la differenza, ed un conoscitore non può non notare, anche perchè nella maggior parte dei siti web specializzati i brand cubani vengono classificati come forza in diversi modi, mai 2 siti hanno la stessa valutazione, rendendosi così poco credibili. Come lei saprà infatti tutti i marchi cubani hanno una imprescindibile classe per forza aromi e costruzione. Scuserà questa mia precisazione, sicuro di essersi trattato di una svista.
Vs. affezionato lettore Enrico Memmoli
Vallesi: Per l’acuta osservazione che mi ha dato sui Sancho Panza, non posso darle torto.
Il testo che è pubblicato riporta semplicemente le caratteristiche che la “casa importatrice” ha rilasciato in Italia ai vari canali di distribuzione.
L’articolo in questione voleva essere per ora solo un modo per descrivere in maniera molto generale i sigari nominati.
Sarà poi nostra premura passare una piacevole serata tra amici per fumare un Sancho con un ottimo whisky per poi scrivere una recensione apposita per ogni vitola.
Se lei ha già provato questi sigari, siamo molto felici di poter pubblicare una sua recensione.
Ci farà molto piacere!
Memmoli: Gentile Sig. Vallesi, devo constatare una certa reticenza da parte dei canali distributivi ufficiali, come Diadema e Habanos s.a., nel definire leggero un loro sigaro (sigaro leggero è da sempre sinonimo del prodotto caraibico extra Cuba che tanto piace al mercato USA). Il marchio Sancho Panza è da sempre piutosto “leggero”, anche se anni fa (troppi aimè) tutti i Cubani erano una tacca più forti e corposi… poi il disgraziato gusto moderno ha fatto il resto del danno, basti pensare alla sventurata moda dei sigaroni con ceppi sempre più grossi, e con aromi sempre più generalizzati. Fumo avana da più di 30 anni e certo li ho provati tutti (oggi tra ed.lim. ed. reg. custom ed. festival ecc…è naturalmente impossibile) il massimo del brand Sancho era un Churchill il corona gigante, e non era per niente leggero, ma oramai non lo fanno più e i loro 2 sigari rimasti nel vitolario sono diventati molto leggeri, sempre buoni e aromatici ma troppo leggeri. Sinceramente non amo leggere o scrivere recensioni sui sigari (forse 20 anni fa sarebbe stato più facile). Certo, note fruttate, mielose, vanigliate, le bache di cacao e le note tostate di caffè fanno la differenza nelle diverse proporzioni però… però sono sempre più convinto che il sigaro avana sa solo di tabacco, è difficile da spiegare ma dopo qualche migliaio di puros la cosa appare sempre più evidente. Passando ad altro i servizi apparsi recentemente sul sito riguardanti il vecchio mondo pubblicitario sul tabacco era uno spettacolo, oltre a tutto di grande gusto e pazienza nel ricercare tali chicche.
P.S. Il libro scritto dal noto collezionista di Hong kong Min Ron Nee “An illustrated encyclopaedia of post-revolution havana cigars” è molto utile per ogni genere di informazioni sui sigari avana, oltre a essere piacevolissima lettura, è universalmente riconosciuto come la “Bibbia” degli avana, sono sicuro che oltre a dare un aiuto valido, saprà apprezzarne la lettura, e merita un bel servizio sul nostro Gusto Tabacco.
Vallesi: Salve Sig.Memmoli la sua minuziosa analisi sui Sancho Panza e sui Cubani è veramente di interesse notevole.
Quello che noto io è che il gusto di ognuno di noi è molto seggettivo e soprattutto siamo invasi da troppi prodotti che ci confondono.
Troppi sigari, troppi modelli, troppi sapori… chi non è esperto – o almeno con una certa sensibilità non sviluppata – non può dare un giusto giudizio su un sigaro.
Sicuramente ognuno poi ha i suoi gusti ma veramente se ne leggono di tutti i colori!
Io sono ancora “giovane” del settore… nel senso che con i miei 32 anni non posso ancora aver avuto la possibilità e il tempo di provare le Vitola che lei ha già fumato.
Mi attrezzerò 🙂
Memmoli: Purtroppo certi sigari non li troverà più, a meno che non abbia ingenti capitali di denaro e molto tempo per viaggiare, a Londra è facile trovare vintage memorabili, però tenga presente che provengono quasi tutti da collezzioni private, e negli anni lo sviluppo nella conservazione può non essere dei migliori e quindi la tanto decantata lecornia potrebbe deludere non poco, vedi il caso di tante vitole cubane di Davidoff recensite oggi con basse votazioni, ma che un tempo erano e resteranno sempre inarrivabili. Non tutti i sigari poi dopo 20 e più anni sono fumabili, solo pochissimi hanno delle carateristiche organoletiche tali da stupire dopo 30 anni.
Buon lavoro!