Non sono certo di essere la persona piú adatta a scrivere di bon ton o, peggio ancora, galateo: anche se non mi ritengo un tipo rozzo, a detta dei miei amici piú stretti (e sinceri), infatti, non sono neppure sufficientemente – come dire? – delicato… Ciononostante, credo di poter comunque dire la mia riguardo a una questione che mi é cara, ovvero come ci si debba rapportare al fumo, e ai fumatori, nelle occasioni sociali e di relazione come aperitivi, pranzi, cene o semplici serate in compagnia. Di certo non intendo proporre regole o comportamenti più o meno consoni: vorrei solo descrivere quello che é il mio modo di pormi quando invito gente a casa, un approccio che, tutto sommato, ritengo adeguato, visto che i miei amici (fumatori e non) sono rimasti tali per tutti questi anni.
In effetti, al giorno d’oggi, puó capitare di trovarsi a vivere momenti di contrasto con i non fumatori, a causa del salutismo strisciante, ma anche il rapporto con gli altri appassionati va, a mio modo di vedere, coltivato: bastano poche piccole attenzioni.
Quando riceviamo amici fumatori, per cominciare, offriamo sigari e tabacchi, cosí come si fa con cibo e bevande: una cosa cui tengo é provvedere personalmente all’accensione dei sigari, semplicemente porgendo un accendino. Un gesto semplice, come servire una pietanza, ma che ritengo caloroso nei confronti degli ospiti.
Perché? E’ come invitare degli amici a cena e poi dirgli: “servitevi da soli!” Invece siamo noi che prepariamo i piatti e diamo le porzioni. Con il fumo credo che debba essere la stessa cosa.
Nel caso in cui si fumi la pipa, per forza di cose l’approccio é diverso: badiamo bene che siano disponibili e facilmente accessibili accendini, pigini e scovolini, ma anche che il tabacco sia pronto al caricamento. S’intende che possiamo offrire il tabacco solo quando l’ospite apprezza una tipologia che anche noi fumiamo: sarebbe scomodo dover tenere troppe confezioni aperte solo per offrire a un amico che fuma aromatizzati il suo tabacco preferito, quando magari noi fumiamo solo flake di Virginia.
Di certo, in tutti i casi, proporre un distillato é d’obbligo mentre si fuma: offrire un buon abbinamento non comporta necessariamente grandi spese.
Trovo molto piacevole che si fumino tutti insieme prodotti della medesima tipologia o, perlomeno, di tipologie affini: chiaramente, non necessariamente lo stesso sigaro o il medesimo tabacco, ma, ad esempio, sigari di provenienza affine o tabacchi della stessa categoria. Resta inteso che ognuno deve essere libero di fumare ciò che preferisce, ma suggerire un tema comune può coinvolgere maggiormente, e piacevolmente, i convitati.
Infine, nel caso in cui tra i nostri invitati ci fosse un non fumatore, magari insofferente al tabacco, usiamo la cortesia di chiedere il permesso di accendere, anche se siamo a casa nostra: ci si aspetti un educato assenso, ma se così non fosse, dobbiamo essere pronti a rinunciare.
Per evitare situazioni del genere, cerchiamo di organizzare al meglio i nostre incontri, altrimenti, vediamo di circondarci esclusivamente di amici fumatori: potrà apparire bizzarro, ma conosco qualcuno che si regola in questo modo.