Intraprendiamo un nuovo viaggio nel mondo dell’abbinamento alcool – tabacco con una birra particolarissima e circoscritta ad una territorialità , o terroir, utilizzando un termine enologico o birroir, utilizzando il nome di un birrificio della provincia di Lucca. Parleremo di uno stile birraio e non di un marchio specifico.
Parleremo della Gose.
La Gose è nata sulle rive del fiume Gose, che bagna la città di Goslar. Goslar era una città mineraria e rinomata produttrice di birra. I mastri birrai utilizzavano acqua molto ricca di sale, probabilmente per la ricchezza mineraria che aveva nel sottosuolo, che ha determinato il suo particolare gusto salato. Con il declino dell’industria mineraria anche i mastri birrai si dovettero spostare da Goslar a Lipsia, e proprio lì la birra Gose divenne la birra più diffusa della Sassonia agli inizi del XX secolo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nella Germania dell’Est la Gose venne fatta morire fino alla fine degli anni ’80, quando l’intraprendenza di un appassionato che doveva aprire un pub, la volle a tutti i costi on tap.
La Gose è una birra ad alta fermentazione, ma ibrida perché durante la fermentazione oltre ai lieviti saccharomyces cerevisiae, vengono aggiunti anche batteri lattici, che danno un sapore acido alla birra. Per l’uso di sale, la birra è salata; utilizzando una grande quantità di frumento, la birra può essere considerata una Weisse. Utilizzando il coriandolo, oltre al luppolo, la birra è speziata ed ha una gradazione alcolica di 4,5% – 5%.
All’aspetto la birra si presenta dorata e con una velatura che può essere moderata o piena, con bolle molto piccole e una schiuma bianca ricca e persistente. Al naso ha un delicato sentore di pompelmo e di limone per la presenza del coriandolo. Si possono percepire sentori di lievito come pane di lievito madre non cotto. Il sale dà la percezione di brezza marina e di freschezza. In bocca la speziatura e la salinità, insieme all’acidità sono protagoniste assolute che possono stupire al primo assaggio ma che si fanno amare subito. Note di limone e di pompelmo, insieme ad un gusto maltato danno un finale in bocca molto asciutto, fresco e dissetante.
Ho scelto questa tipologia brassicola per far conoscere questa birra che sta prendendo piede in Italia da un paio d’anni insieme alle sour beer e alle birre belghe Lambic e Gueuze.
Al primo sorso può essere molto strana, ma si fa amare con la sua spavalderia e la sua ammiccante sapidità, e come una bellissima donna vi farà girare la testa e non riuscirete più a fare a meno di lei.
Sigari consigliati per l’abbinamento:
Davidoff Escurio
Mastro Tornabuoni Long
Cuaba Distinguidos