…e adesso…mambo!
Ritmo e sport per le sigarette più curiose del mondo
La morfologia dei pacchetti di sigarette non è mai eguale, ma variegata e fantasiosa, e in quest’ennesimo viaggio grafico e artistico vedremo come si è riusciti a conciliare, con disegni particolarissimi, il quanto mai difficile e controverso rapporto tra i leggiadri ritmi del corpo, come la danza, e la sana attività sportiva, con la più “dileggiata” sigaretta.
A dire il vero la danza e il fumo non sembrano avere molti punti di contatto, anzi. Ma non dobbiamo fare un discorso razionale, perché non è con la logica che si possono rintracciare i sottili percorsi delle simbologie. Basta cambiare linguaggio infatti e tutto torna a coincidere. E basta definire entrambe le cose come “boccate di leggerezza e di libertà” e i parallelismi diventano evidenti e neanche tanto gratuiti. Cosa non c’è di più leggiadro e seducente di una ballerina che si libra nell’aria, e ancora non sono accattivanti e attraenti le volute di fumo del mitico “bastoncino” che girano e volano nella stanza?
La simbologia dei pacchetti in questione è certamente un filone che non pesca nel significato più ovviamente “maschile” dell’immaginario collettivo, ma sarebbe anche un errore consideralo un appannaggio esclusivo del pubblico femminile, nemmeno quando l’iconografia esaspera gli aspetti estetici ed edonistici del ballo. Perché l’identificazione con i simboli corre indifferentemente lungo la rotaia degli uguali e dei contrari, spesso con una leggera predilezione per questi ultimi.
A passo di danza
Tra i pacchetti con le immagini della danza classica, si parte dalla scatola di sigarette olandesi le “Dancers”, dove è raffigurata una coppia di ballerini in un improbabile figura di passo a due, per arrivare alla solitaria “Ballerina” di provenienza mauriziana, e ancora danzatrici di Singapore, che niente hanno a che fare con il Cabaret, come invece si legge nella dicitura della scatola. Evidente la volontà di sottolineare l’ingenuità dell’artista, che di ballo sa poco e quindi improvvisa i suoi “schizzi” divertendosi con i colori e diversificando i caratteri.
Al contrario gli autori delle “Mambo”, “Rumba” e “Flamenco” si sono sbizzarriti cercando di comunicare una certa sensualità con queste figure di ballerini. Infatti mambo, rumba, flamenco e fandango, e cioè i balli più popolari della cultura spagnola e centroamericana, scatenano il corpo e i sensi. Particolare curioso è però il fatto che la casa di produzione di tabacchi non è spagnola o dell’America Latina, bensì olandese, e che le specifiche merceologie sono in inglese.
La sigaretta del discobolo
Anche se, ad onor del vero, poco frequenti, ci sono casi in cui la raffigurazione che caratterizza il pacchetto di sigarette volutamente sfida il tabù implicito nella sigaretta, quello cioè che il fumo fa male, che questa abitudine, questo “vizio” risulta nocivo alla salute di chi ne fa uso e di chi gli sta accanto ( pensiamo alla battaglia in corso contro il “fumo passivo”).
Invece le immagini dei pacchetti di sigarette degli anni passati sfoggiano tranquillamente i simboli dell’attività atletica e dello sport, e lo fanno in maniera dichiarata e precisa, come se fumare una sigaretta – quel particolare tipo di sigaretta – fosse un normale accessorio di chi pratica un’attività sportiva. Forse ancora qualcuno ricorda che negli anni ’30, nel pacchetto delle OND (Opera Nazionale Dopolavoro), sigarette di produzione italiana, era raffigurato il “discobolo greco”, simbolo per eccellenza delle prestazioni atletiche, della forza fisica, della virilità. Contraddizione, eresia? Certo, non era sicuramente nell’intenzione dei produttori dichiarare che il fumo contribuisce all’efficienza fisica: la creazione dei pacchetti ispirati nei loro disegni allo sport fornisce piuttosto qualche elemento efficace di drammatizzazione e talvolta ammiccamento scherzoso; tanto è vero che questa particolare iconografia compare prima o poi a tutte le latitudini.
Infatti troviamo pacchetti di sigarette prodotte in America come nelle Filippine. Più conosciute, le inglesi “Sports”, sigarette con figurine da collezione sul retro del pacchetto, o ancora le più note “Casa Sport” prodotte in Marocco, fino alle “Sportsman” provenienti dalla Tanzania. I nomi fanno un tutt’uno con il disegno; ci sono le pakistane “Winner”, “Le Golfer’s, le “Ball” ecc. ecc.
Gli sport in fumo
Gli sport più rappresentati sono il golf, l’equitazione, il baseball, il rugby. E’ difficile scoprire raffigurazioni di sport femminili: un’unica eccezione, un pacchetto di sigarette cinesi, unico esempio di iconografia sportiva in cui è protagonista la donna. Il nome richiama la pallavolo, gioco a squadra diffusissimo in Cina e praticato da entrambi i sessi. Certo attualmente l’abbinamento sport e fumo riesce difficile da coniugare, ma in realtà molte case produttrici di tabacco sponsorizzano grandi eventi sportivi, dalla Formula 1 alle gare di vela e perfino alcuni campionati di sci.
“Est modus in rebus” dicevano i latini: e allora, perché criminalizzare che, dopo un po’ di attività sportiva, sente il bisogno di rilassarsi e scaricare la propria tensione, fumandosi una sigaretta in santa pace? .
Fonte: Tutto Tabacco