Oggi andiamo a parlare di rum.
Il nome potrebbe derivare dallo spagnolo Rumbullon, trambusto, come conseguenza del cospicuo consumo di questo distillato; dal nome botanico della canna da zucchero Saccharum o da una bevanda del sud est asiatico Brum.
Il Rum è il distillato tipico della zona caraibica.
La paternità è contesa fra le 3 scuole produttive: Francese – Rhum; Inglese – Rum e Spagnolo – Ron. La storia attribuisce al padre Labat la scoperta dei processi per la fabbricazione del rhum: in realtà l’abate ha considerevolmente migliorato la produzione dell’acquavite di melassa, della quale si trova traccia in America del Sud e nei Caraibi ancor prima del XVII secolo. Padre Labat riorganizza la coltura della canna, crea dei metodi di lavorazione più adatti per l’estrazione del succo, adotta un alambicco in rame per cominciare a trasformare la rustica acquavite di melassa producendo il primo rhum da maturare in botte.
Le piantagioni di canna da zucchero trovano condizioni di vita e sviluppo ideali nella fascia che abbraccia tutte le isole dei Caraibi: terre con un clima di tipo caldo umido con temperature elevate tutto l’anno e in media non mai inferiore ai 25° C con un’alternanza di umidi-secchi.
Per questo le piantagioni si estendono in tutta la fascia subtropicale, quindi nelle isole atlantiche delle Piccole e Grandi Antille (che vanno sotto il fantasioso nome di Indie Occidentali ) e in tutta la fascia caraibica e altri continenti: Porto Rico, Cuba, Jamaica, Venezuela, Messico, Isole Vergini, Martinica, Barbados, Guadalupe, Trinidad, Panama, Nicaragua, Bolivia, la Guyana e altre terre come il Brasile, dove si produce la Cachaca, e il Sud Africa, India e le aree indiane, Filippine e Australia.
Il rum può essere di 2 tipologie, quello industriale e quello agricolo.
Il primo si ottiene per centrifugazione della canna da zucchero.
Il secondo per spremitura della canna. Dal mosto, chiamato Vesou, si possono effettuare due operazioni: se dopo l’estrazione si porta subito a fermentare e poi in distillazione discontinua o mista abbiamo il Rhum Agricole. Se dopo la distillazione imbottigliamo subito abbiamo il Rhum Agricole Blanc; se lo portiamo all’invecchiamento in botte abbiamo il Rhum Agricole Vieux.
Il 2° tipo di operazione si ha quando dal Vesou, procedendo a centrifugazione, estraiamo la melassa, che è la parte liquida del succo di canna da zucchero. Poi si procede come da prassi con la fermentazione, la distillazione ed eventuale imbottigliamento o invecchiamento.
Adesso prendiamo in esame uno specifico Rum, prodotto da Rum Santiago di Cuba, la più antica distilleria di rum di Cuba e considerata anche la Cuna del Ron Ligero.
Ron Santiago di Cuba
Parleremo del Ron Santiago de Cuba Extra Añejo 25 Años. Questo rum costituisce un’esclusività concepita nel 2005 per omaggiare il 490° anniversario della fondazione della città, culla del “Ron Ligero”.
25 anni di invecchiamento che rivelano nella sua delicatezza e nella sua armonia, l’arte di mescolare e invecchiare di una cultura meticcia, orgoglio dei Caraibi.
Questo Extra Añejo ha ricevuto la sua prima medaglia di qualità all’ExpoCaribe del 2006.
Colore ambrato agli occhi, in bocca è un’esplosione di sapori, tra la vaniglia e il cacao, con il ritorno in bocca della vaniglia e di un piccolo sentore di legno. Si può pensare che sia aggressivo, avendo 25 anni di invecchiamento, ma invece sa avvolgere con il suo calore, senza essere ignorante, anzi ogni sorso di questo ron sa portarti sulle spiagge cubane, tra feste, musica, balli e bellissime donne dalla pelle ambrata.
Sigari consigliati per l’abbinamento:
Montecristo 80° Anniversario
Montecristo no 1
Hoyo de Monterrey Hermoso n.4 Añejados
Arturo Fuente Opus X