La Mac Baren Tobacco Company è la più grande impresa privata nel settore del tabacco del Nord Europa e una delle principali al mondo.
L’azienda è nata nel 1887, anno in cui Harald Halberg – figlio del capitano mercantile Hans Nissen Halberg, responsabile dei trasporti di tabacco da fiuto, da masticare e da pipa – rinunciò ad entrare nell’impresa di famiglia e preferì acquistare la S. Bønnelyckes Tobaksfabrik di Svendborg, sua città natale, ribattezzandola Harald Halberg Cigar – og Tobaksfabrik. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il nipote Jørgen sí stabilí negli Stati Uniti e trovò impiego in una fabbrica di tabacco da pipa. Grazie alla sua esperienza, contribuì a creare alcune delle miscele aromatiche di maggior successo degli anni Quaranta: Mixture 79, Rum and Maple e simili. Alla fine del conflitto, Jørgen tornò a Svendborg e iniziò a produrre questo tipo di miscele utilizzando le tecniche che aveva sviluppato oltreoceano: negli anni Cinquanta nacquero così il Mac Baren Golden Blend e la Mac Baren Mixture. I nuovi tabacchi ebbero un notevole successo e grazie a essi l’azienda guadagnò fama e rispetto in patria e all’estero.
Nel 1995, la società fu ribattezzata Mac Baren Tobacco Company, proprio al fine di sfruttare la notorietá dei suoi prodotti di punta.
Nel maggio 2013, l’azienda danese ha acquisito la divisione tabacco da pipa di Altadis USA, diventando il secondo più grande produttore di tabacco da pipa nel mondo, ripristinandone la denominazione storica: Sutliff Tobacco Company. Questa acquisizione ha consentito all’impresa danese di ampliare il proprio portfolio di prodotti e di rafforzarne la distribuzione in Nord America. Quest’anno, infine, Mac Baren si è ulteriormente ampliata grazie all’acquisizione dei tabacchi da pipa e di alcuni trinciati da rollo del colosso Imperial Tobacco Group. Oggi, l’azienda della famiglia Halberg esporta i propri tabacchi in oltre settanta diversi mercati in tutto il mondo, ha uno staff di 140 membri ed è sempre più proiettata verso il futuro.
Veniamo ora al tabacco e ai processi produttivi adottati dall’impresa danese.
Nel magazzino di tabacco grezzo di Mac Baren è stoccata una quantità di tabacco, di molti tipi e varianti, sufficiente a garantire la la produzione di due anni! Ogni miscela, com’è noto, è composta da diverse tipologie e gradi di tabacco e stoccarne grandi quantitá è utile soprattutto nel caso in cui un determinato tipo di tabacco scarseggi sul mercato. Se si verifica questa eventualità, il blender può sostituire l’ingrediente mancante con una tipologia affine presente nella grande selezione del magazzino. Reperire, selezionare ed acquistare tabacco grezzo è un mestiere complesso di per sé, tuttavia la faccenda si complica ulteriormente quando le quantità di miscela prodotte sono elevate: solo l’esperienza aiuta in questo campo, in quanto non esistono corsi di studi sull’argomento. Ogni blend ha infatti la propria ricetta, dalla selezione di tabacchi prime ai metodi di produzione speciali, e ciascun elemento ha una notevole influenza su di essa.
Come si giunge dal tabacco grezzo alla miscela finita?
Si parte con l’individuare e produrre diverse miscele di base: ognuna di queste potrà poi essere adoperata, appunto, come base per diversi tipi di blend, oppure essere semplicemente trinciata e commercializzata così com’è. I tabacchi grezzi hanno un livello di umidità di circa il 7% e le foglie secche si sgretolerebbero durante la lavorazione: dunque, per prima cosa, si procede con una vaporizzazione per renderle elastiche e flessibili. In un secondo momento, le foglie vengono scostolate e il tabacco trinciato: quest’ultimo processo deve essere accuratamente controllato al fine di ottenere il giusto taglio. Durante la trinciatura, polvere e corpi estranei vengono rimossi e, una volta terminata questa fase, il semilavorato viene lasciato riposare per alcune ore: è infatti necessario che tutto il lotto acquisisca lo stesso livello di umidità e temperatura prima procedere con le fasi successive della lavorazione.
I tabacchi di base più utilizzati nelle miscele Mac Baren sono Virginia e Burley: il primo viene acquistato a foglia intera o in strips in Brasile, USA (Virginia, North Carolina e Georgia) e Africa (Malawi e Zimbabwe), mentre il secondo proviene da USA, Mexico e Malawi. Gli Orientali, utilizzati invece come condimento per la loro spiccata aromaticità, provengono da Grecia e Turchia. Per la produzione di quello che a Svendborg chiamano Original Cavendish, altro condimento importante delle miscele della casa danese, viene adoperato il Burley, sottoposto a una lavorazione simile a quella che abbiamo avuto modo di illustrare qui su Gusto Tabacco. Quello che viene denominato Modern Cavendish è prodotto con lo stesso sistema, ma viene adoperato il Virginia invece del Burley. Completano la panoramica il Latakia e il Perique.
Terminato il blending, il tabacco passa così al casing.
Quando un fumatore apprezza un prodotto, si aspetta che il gusto si mantenga costante col passare degli anni: considerando che il tabacco è un prodotto naturale che può variare da un anno all’altro, è chiaro che é necessario porre rimedio a queste fluttuazioni per mantenere una certa costanza nel gusto. Pur non essendo l’unica, questa è una delle funzioni del casing. Contrariamente a quanto si può credere di tratta di una pratica piuttosto antica: oggi i processi non sono più quelli dei marinai dei secoli passati, ma il principio è rimasto lo stesso.
Il primo aspetto da tenere in considerazione per ottenere buoni risultati è il gusto naturale del tabacco stesso: è importante miscelare varietà i cui aromi si completino a vicenda per dare un sapore equilibrato.
In un secondo momento, l’obiettivo diventa quello di accentuare gli aromi naturali, aggiungendo sfumature di gusto. Per poter far questo, occorre formulare una ricetta di aromi e additivi adeguata al risultato che si vuole ottenere.
Una volta trovata la giusta ricetta per il casing, gli additivi (aromi naturali e artificiali, antimicotici e umettanti) vengono disciolti in alcool puro, che permette un miglior assorbimento, e aggiunti al tabacco. Da secoli i master blender sono alla ricerca del casing perfetto e il segreto sta tutto nelle ricette: ogni produttore ha le proprie, sviluppate e perfezionate nei decenni. Il lungo lavoro necessario per trovare il casing ideale per ogni blend è il motivo per cui le ricette rimangono segreti gelosamente custoditi. Alla Mac Baren si limitano a riempire un bollitore industriale con acqua e additivi naturali (tra cui liquirizia, cacao, zucchero di canna, sciroppo d’acero, miele ed estratti di frutta): il tutto viene bollito per quattro ore e poi lasciato raffreddare. Una volta raggiunta la giusta temperatura, il preparato viene aggiunto al tabacco e il tutto viene fatto riposare per dodici ore. Trascorso questo tempo, il tabacco viene asciugato riscaldandolo in un grande tamburo: il casing in eccesso può così evaporare e l’intero lotto acquisisce cosí lo stesso livello di temperatura e umidità.
Si passa dunque alla fase finale: il confezionamento. Mac Baren utilizza buste a tenuta e latte: anche se il tabacco contenuto all’interno è sempre lo stesso, va da sé che le tin hanno l’indubbio vantaggio di mantenere il tabacco al giusto grado di umidità per un tempo piú lungo, anche per svariati anni.
Il portfolio Mac Baren è decisamente ampio e comprende trinciati da rollo (tra cui i bestseller Senza Nome e i nuovi Raw), sigaretti, smokeless tobacco (tra cui il Lakrisan) e tabacchi da pipa (tra cui il Navy Flake, l’Original Choice e il Capstan). Per quanto riguarda questi ultimi, se fino a non molti anni fa gran parte di essi erano aromatizzati di scuola danese, nel 2006 il rilascio del Vintage Syrian ha segnato un punto di svolta nella politica produttiva dell’azienda. La Linea HH, così chiamata in onore del fondatore Harald Halberg, si è gradualmente ampliata e ad oggi include diverse referenze: si tratta soprattutto di English Mixture e tabacchi non aromatizzati, tra i quali ricordiamo l’ottimo Old Dark Fired (introdotto nel 2012), il Latakia Flake (2014) e il nuovo Pure Virginia (2015). Dopo la recente acquisizione del portfolio di Imperial Tobacco, tra le referenze di Mac Baren vanno annoverati anche gli Amphora, gli Scaferlati francesi (tra cui lo storico Scaferlati Caporal) e il St. Bruno.
Il nostro auspicio è che molti di questi possano essere presto resi disponibili anche qui in Italia.