Ho avuto occasione di conoscere Ariberto Paronelli al mio addio al celibato!
Qui l’articolo: www.gustotabacco.it/una-sera-da-paronelli
Dopo quella giornata siamo rimasti in contatto tramite i vari social network.
Ora ve lo presento grazie a questa intervista.
Ciao Ariberto, grazie per la disponibilità. Presentati ai nostri lettori e spiegaci bene come tuo nonno rilevò questa azienda e qual’è la tua posizione all’interno della stessa società.
Sono Ariberto, ho 30 anni e dal 2010 ho preso le redini dell’azienda Paronelli fondata a Gavirate (VA) da mio nonno Alberto nel 1945.
In realtà mio nonno creò la nostra azienda e ritirò gran parte della ditta Rossi ma sono due cose distinte.
Nella mia azienda mi occupo della creazione dei nuovi modelli, della ricerca e sviluppo e in parte curo la commercializzazione sul mercato italiano delle mie pipe.
Ci puoi dare un po’ di numeri della Paronelli? Quante pipe realizzate, quanto vendete e dove?
La Paronelli Pipe attualmente produce tra le 800 e le 1000 pipe all’anno. Quasi tutte le pipe prodotte vengono vendute entro l’anno di produzione. I mercati principali sono Italia, Stati Uniti e Cina.
E della ditta Rossi che ci puoi raccontare? Come era nata e come e perché tuo nonno la rilevò?
La ditta Rossi è stata la fabbrica di pipe più grande d’Italia. Aperta dal 1885 al 1986. Nel periodo di maggior splendore contava oltre 850 operai e una produzione giornaliera di circa 50000 pipe. Quasi tutto veniva esportato (soprattutto Inghilterra). Alla chiusura mio nonno decise di acquistare (tramite asta) più cose possibili dell’azienda in quanto era stata la sua prima esperienza lavorativa e non voleva che un patrimonio italiano venisse smembrato in giro per il mondo. Riuscimmo ad acquistare la maggior parte dell’azienda; dalla sala dei campioni (contente tutti gli esemplari poi prodotti in larga scala) a tutto il materiale cartaceo (libri paga, registro degli infortuni, foto, ecc).
Com’è la tua giornata lavorativa? Segui personalmente l’attività di artigianato o avete dipendenti che lavorano la radica per voi?
Come ogni buon tuttofare la mia giornata lavorativa è piuttosto frenetica. La mattina è dedicata al rapporto con i clienti (rispondere alle mail di clienti, collezionisti o semplici curiosi provenienti dai posti più disparati) e al confezionamento e spedizione della merce. Il pomeriggio è dedicato all’attività di laboratorio (sviluppo dei progetti e creazione).
Hai artigiani che ti aiutano nella lavorazione e creazione?
In caso di necessità posso contare su qualche collaboratore esterno come mio fratello Alberto.
In un mondo “fermo” come il lento fumo, può esserci innovazione? Avete mai affrontato questo tipo di sviluppo?
Certamente, sono molto attendo allo sviluppo di nuovi progetti. Nuovi materiali e nuove forme. L’importante per me è innovare senza dimenticare il nostro passato. Mi piace l’idea di rivisitare dei modelli classici in chiave moderna. Spesso accosto materiali d’epoca (vere, coperchi, bocchini) su pipe moderne.
Cioè, puoi spiegarmi meglio questo passaggio? Per fare innovazione è sufficiente cambiare l’ordine o l’inserimento di alcuni materiali in una forma classica di pipa?
Sai bisogna capire che concetto di innovazione si vuole accostare alla pipa… Per un fumatore di pipa è già un’innovazione avere un legno alternativo alla radica o una vera d’epoca montata su una pipa estrosa dei nostri giorni..L’innovazione migliore per noi la fa il cliente stesso perché noi realizziamo anche pipe su commissione. Viene cucita ad hoc come fosse un vestito…in questo caso il cliente stesso può decidere come e se innovare il suo concetto di pipa.
Come vi approcciate al mondo del commercio? Come vendete e su quali canali? Per vendere è necessario e obbligatorio passare per certi forum o siti come GustoTabacco?
Il mondo del commercio è cambiato molto rispetto a quello che hanno vissuto i miei predecessori in azienda. Attualmente il canale internet permette di fare dei numeri che sarebbe difficile fare con un solo punto vendita fisico. Tramite la rete si raggiunge tutto il mondo. Siamo partiti con un piccolo negozio su eBay e negli ultimi anni, visto il successo, abbiamo deciso di aprire un e-shop sul nostro sito www.paronellipipe.it che ci sta fornendo ottimi riscontri. Certamente i forum e i siti con i loro passaparola ci aiutano a sviluppare le vendite.
Parliamo di qualità: come decidete e come scegliete prodotti di qualità? Cos’è la qualità in una pipa? Oggi questa parola è molto abusata e spesso viene giustificata solo con un brand impresso.
Per noi la qualità della radica viene prima di tutto. La radica che usiamo per le nostre pipe subisce un processo di lavorazione meticoloso. Le tre regole fondamentali nella scelta della radica sono: il periodo di cavatura del ciocco (in inverno quando la pianta è priva di linfa e con bassa percentuale di tannini) , la bollitura (che deve durare 24 ore) e la stagionatura (minimo 8 anni). La pipa prima di essere bella deve essere buona. Che senso avrebbe fare una bella pipa ma dal gusto cattivo? Teniamo inoltre a precisare che tutto l’indotto delle nostre pipe (bocchini, vere, scatole, sacchetti ecc.) viene prodotto nella provincia di Varese con materiali italiani di prima scelta.
La tua zona geografica è molto importante per i fumatori di pipa, volete o vorreste organizzare eventi simili alla “Festa della Pipa” di Cagli? Come mai non eravate presenti alle ultimi edizioni?
Si ci piacerebbe organizzare eventi simili alla festa della pipa di Cagli (a cui non siamo stati presenti per altri impegni pipari). Ne sto parlando da tempo con altri artigiani presenti sul territorio di Varese. Speriamo un domani di poter unire le nostre forze per creare un evento in grado di raccogliere appassionati da tutta Italia (e perché no da tutto il mondo).
Secondo te cosa potrebbe rilanciare un settore come il lento fumo oggi? Cosa manca per avvicinare sempre più persone alla pipa? Della situazione odierna cosa NON ti piace?
Sicuramente ci vuole più attenzione al curioso che si avvicina all’oggetto. Tante volte basta poco per creare un perfetto fumatore di pipa. Bisogna, a mio parere, saper stuzzicare le persone. Io ho la fortuna di aver iniziato tanti giovani ( probabilmente perché vedono un pari età dall’altra parte e si sentono a loro agio ). Tanti mi raccontavano di sentirsi quasi intimoriti dai vari negozi di pipe. Quasi si sentissero in obbligo di comprare qualcosa quando entravano a curiosare. A parer mio nei negozi manca un po’ di formazione pipara e pazienza nel voler aiutare a iniziare un nuovo fumatore. Sono troppo pochi i negozi disposti a seguirti nell’apprendimento.
Parlaci un po’ del vostro museo! Io l’ho visitato 3 anni fa, è unico, ricco di sorprese e andrebbe valorizzato di più.
Certamente si potrebbe fare molto di più. Essendo una struttura privata tutto quello che riusciamo a rendere visitabile agli appassionati è frutto di sacrifici personali. Il museo credo che riesca a raccogliere dentro di se l’essenza dell’artigianalità. Non è una semplice collezione di pipe ma un percorso storico che ci fa meglio capire questo splendido oggetto. Poi mi fa piacere che nella struttura siano esposte anche le opere di mio nonno Alberto (ceramista e scultore); nonché le sue prime pipe realizzate… diciamo che il museo racconta anche la storia della mia famiglia.
Con l’EXPO vicino casa, avete provato a sfruttare questa occasione per avere più visibilità?
Di nostra iniziativa e gratuitamente abbiamo organizzato per clienti esteri un servizio di trasporto dal sito di Expo al museo della pipa; per il resto purtroppo non c’è stato modo di organizzare nulla di concreto per il momento. Gli enti stessi presenti sul territorio non si sono organizzati per poter valorizzare le ricchezze della nostra zona…davvero un peccato.
Un saluto ai nostri lettori…
Un caro saluto a tutti gli appassionati di GustoTabacco per averci sostenuto e fatto visita in questi anni; un grazie speciale a te Daniele che fai sempre tanto per mantenere alta la bandiera del lento fumo.