Molti uomini non sanno resistere al potere seduttivo di una donna che fuma. Il senso di libertà, ma anche di forza e di potere che sembra provenire da una sigaretta accesa, è per loro qualcosa di irresistibile e nel caso estremo del sigaro poi, trastullato tra le dita o avvicinato maliziosamente alle labbra, evoca fantasie irriferibili, in modo speciale nel caso dei sigari di grandi dimensioni. Il desiderio si trasforma così in un intenso feticismo, chiamato appunto “smoking fetish”. Alle volte basta solo la gestualità dell’atto per suscitare il desiderio di possedere una donna che sia capace di accendersi una sigaretta anche nei momenti più intimi rappresentando con malizia l’intensità del piacere trasgressivo che si procura.
Ma questo, le fumatrici lo sanno bene, e così molte hanno trasformato il loro piacere, genuino o simulato che sia, in uno strumento di potente seduzione. Le foto di donne ritratte mentre fumano sono un classico del feticismo, nato dalle dark ladies degli anni ‘20 – ‘30 maestre del genere detto appunto “smoking fetish”.
La sigaretta pendente dalle labbra di una donna sensuale, o uno sbuffo di fumo soffiato sul viso del partner richiamano l’idea di dominazione e sono molti gli uomini e le donne che trovano questo gesto carico di erotismo. Guardare le volute di fumo che escono da una bocca sensuale richiama a piaceri ben più appaganti, e se accompagnato da una gestualità provocatoria è un trionfo di femminilità.
Ma queste nostre riflessioni in libertà sul fumo non posssono limitarsi a trattare la magia di freudiani piaceri sensuali riposti negli angoli oscuri della nostra psiche. Non possiamo certo dimenticare un’altra straordinaria magia sprigionata dal tabacco: quella che nei primitivi riti Tainos della Cohoba matteva gli indios in contatto con i loro dei dai quali ricevevano consigli e profezie. Fortunati loro, oggi ciò non è più possibile ma ci possiamo comunque consolare pensando che fumando raggiungeremo prima o poi (speriamo poi) il dio in cui crediamo, comunque si chiami, e potremo così chiedergli conto delle tante domande rivoltegli nel corso degli anni senza mai avere risposta.
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