Nel 2009 la Cubatabaco vinse la prima battaglia legale contro la General Cigar che produceva e vendeva sigari con il brand “Cohiba” realizzati però con tabacco dominicano e venduto negli USA.
La General Cigar continuò comunque nella sua attività di produzione e vendita presentando fin da subito ricorso per convinzione della sua ragione.
Ora sembra che siamo arrivati all’epilogo, questa volta il round è andato alla General Cigar che ha ottenuto la libertà totale di produrre e vendere sigari “Cohiba”, ma che non saranno mai i famosi Cohiba cubani, almeno fino a quando esisterà l’embargo.
Lo ha stabilito il regolatore federale, lo Us Trademark Trial and Appeal Board, che ha bocciato il ricorso di Cubatabaco, la società statale cubana che si occupa in toto dei sigari Cohiba.
A riferire l’esito della sentenza è stata la controllata statunitense di Swedish Match, cui la concorrente cubana chiedeva di rimuovere il marchio.
La sentenza è stata presa sull’affermazione che Cubatabacco non può chiedere ad altri dello stesso settore di non utilizzare il proprio marchio se proprio lei stessa non può vendere su quel territorio, in questo caso gli Stati Uniti. Stessa situazione che è per H.Upmann e la Gloria Cubana, presenti sia nella versione più famosa cubana che in quella dominicana, commercializzata negli USA.
General Cigar ha aggiunto inoltre di aver venduto il brand Cohiba nella Repubblica Domenicana già nei primi anni ottanta. Il marchio è stato registrato negli Usa nel 1981.
Tanti produttori e vegueros cubani, all’indomani della statalizzazione fatta da Fidel Castro e poco dopo dell’embargo, fuggirono verso altre nazioni che trovarono sul loro camino, come la Repubblica Dominicana e il Nicaragua. Qui iniziarono nuove colture e produzioni che trovarono terreno fertile nello sguarnito mercato americano, impoverito dalla perdita dei preziosi sigari dell’Isla… ma questa è un altra storia che potete rileggere nell’articolo di Aniello.