PIPA PIO XII

Breve storia della pipa raffigurante Pio XII° 

Per celebrare l’elezione di Papa Pio XII°, nel 1939, un negoziante di Roma commissionò alla ditta F.lli Rossi di Molina di Barasso ( VA ) un certo quantitativo di pipe che riproducessero il volto del nuovo pontefice.
Il quantitativo di questa serie era previsto in un centinaio di pezzi, con possibilità di aumento fino a circa 300. Rossi li mise in lavorazione in un apposito reparto, dove un piccolo gruppo di incisori già da tempo produceva sculture che ritraevano volti, animali, oggetti. Nel linguaggio tecnico venivano chiamati “caricature”.
Prima dell’estate dello stesso anno le prime decine di pezzi giunsero in negozio. Fu subito un grande successo. Turisti, fedeli, collezionisti, stranieri di passaggio portavano con sé,  assieme ad altri souvenir di Roma, questo ricordo. Però qualcuno la prese male. Ci fu chi considerava sconveniente, addirittura blasfemo che il volto del Papa finisse su una pipa. Ovviamente bisogna considerare anche l’epoca, la mentalità della gente, i politici dell’epoca.

Alla fine, dopo pressioni delle autorità, e anche qualche minaccia di fanatici, il negoziante, a malincuore, si vide costretto a sospendere la vendita e ad annullare ogni ordine in corso alla Rossi. A fronte di quasi cento pezzi già venduti, ne rimasero quasi altrettanti nel laboratorio del produttore, in parte semi-finiti. Questa rimanenza finì in una cassetta che fu stivata in un ripostiglio insieme ad altri fondi di magazzino.

La seconda parte di questa storia si riapre nel 1984. In quell’anno la gloriosa fabbrica di pipe, dopo quattro generazioni e 100 anni di storia (la più grande del mondo tra le due guerre  con 800 operai e fino a 50.000 pezzi prodotti in un giorno) chiede la cessazione dell’attività mediante concordato preventivo. Tutto viene venduto, smembrato, azzerato.
Alberto Paronelli non si lascia sfuggire l’occasione di “rimpinguare” il proprio Museo. Riesce ad acquistare la famosa Sala Campioni, tutto l’archivio, gli arredi, i macchinari, buona parte del magazzino e i punzoni.
E nel magazzino, assieme a mille pezzi della storia della Rossi trova anche i PIO XII°, a suo tempo nascosti.

Recentemente il nipote di Alberto Paronelli (Ariberto), che gli è succeduto alla guida del Museo dopo la sua scomparsa, ha deciso di vendere qualche decina di pezzi per la gioia di appassionati e collezionisti.